Caritas Umbria racconta l’esperienza in Kosovo e con poche semplici righe spiega la situazione attuale. Caritas Umbria è presente in Kosovo dal 2000 con un progetto rivolto principalmente ai bambini orfani della provincia di Klina. Questo progetto ha visto la partecipazione attiva di Bambini del Mondo, che ha avviato un progetto umanitario a sostegno del centro di accoglienza.

Questa introduzione ha accompagna la mostra fotografica “Kosovo 2006“.

“Nel 1999, alcuni giovani impegnati nel soccorso alle popolazioni terremotate dell’Umbria, partirono per la Macedonia in soccorso ai profughi kosovari ivi rifugiati per sfuggire alla guerra e alla pulizia etnica.
 I legami di amicizia e di bene nati nei campi profughi, l’ascolto delle storie di sofferenza e dolore, hanno commosso i giovani della Caritas Umbria, fino a suscitare in loro il desiderio di trasferirsi in Kosovo per aiutare queste persone a ricostruire una vita normale. 
Nella quotidianità dell’esperienza di vita in Kosovo, il segreto è stato quello di lasciare la porta aperta.
 Ascoltando le persone che chiedono aiuto, nasce il desiderio e l’impegno di conoscere i luoghi ove queste abitano.
 Gli occhi si aprono ad una realtà nemmeno immaginabile: di miseria, di alloggi fatiscenti senz’acqua, senza luce elettrica, senza servizi igienici. 
Le otto Caritas dell’Umbria, organismi pastorali al servizio delle rispettive chiese diocesane, nel rispondere al loro mandato di promuovere l’amore ed il servizio ai poveri e agli emarginati, accolgono la sfida lanciata dai ragazzi volontari.
 Le famiglie assistite sono oggi un centinaio, in gran parte residenti nel comune di Klina.
 I ragazzi italiani coinvolti in quest’avventura prestano gratuitamente il loro servizio; costruiscono le case delle famiglie più povere, distribuiscono pacchi alimentari, medicinali, indumenti nuovi, materiale didattico. 
Grazie alle numerose adozioni a distanza, assicurano la frequenza scolastica di numerosi bambini, le cure mediche e, per i casi più gravi, il trasferimento in Italia laddove non è possibile garantire una terapia adeguata presso le strutture sanitarie del Kosovo.
 La presenza della Caritas Umbria, infine, vuole essere un segno concreto di Pace: quella pace che nasce dal dialogo e dall’accoglienza di tutte le persone, a qualsiasi etnia esse appartengano, qualsiasi religione professino.
 Numerosi bambini orfani o abbandonati dalle loro famiglie di diversa etnia e religione, hanno trovato accoglienza presso la casa ove vivono i ragazzi italiani, assieme ad una giovane coppia di sposi.
 Con gesti di bontà e attenzione, educandoli ad uno stile di vita semplice e sobrio, li aiutano a crescere sani nel corpo e nello spirito, offrendo loro amore, vicinanza, sostegno e regole di comportamento.”